giovedì 31 marzo 2011

Concretezza - Aspetti e momenti. Fotografia e pittura in visita la MRSN. Opere di Simone Vittonetto.


Aspetti e Momenti - Fotografia e pittura in visita al MSRN











SABATO 2 APRILE 2011 - ore 18,30
Museo Regionale di Scienze Naturali - Via Giolitti 36, Torino
numero verde 800329329 - tel. +390114326354 - fax +390114326320
tel. +390114326307/6334/6337

Valorizzare gli aspetti artistici dei luoghi che ospitano cultura è attività imprescindibile dalla valorizzazione storico-scientifica delle collezioni ivi collocate. L’associazione Art’Ambiente, con la sua attività, ha contribuito a una descrizione completa di questi luoghi mettendone in luce i valori artistici. Nel caso del Museo Regionale di Scienze Naturali, gli strumenti utilizzati sono stati la fotografia e la pittura.
Con la pittura è stata prevalentemente considerata l’architettura della sede del museo, l’antico Ospedale di San Giovanni Battista e della Città di Torino.
I 22 dipinti, realizzati dal vero tra il 2007 e il 2009, con la presenza di animali naturalizzati suggeriscono la funzione museale dell’edificio, contestualizzandolo, quando possibile, all’ambiente urbano in cui è inserito.
Con la fotografia si sono “fermati” momenti artisticamente interessanti generati dalla felice interazione fra soggetto protagonista e ambiente circostante.
Tra le 30 fotografie a stampa e le altre immagini a video molte sono state dedicate a espressioni di finta vitalità che, inaspettatamente, scaturiscono dalla fissità e dagli occhi vitrei degli animali. Altre sono state stimolate dal fascino esercitato dall’interazione tra il singolo reperto e l’ambiente in cui è conservato, sia esso spazio espositivo o deposito.
La vastità del Museo e la ricchezza delle sue collezioni si offrono come occasione certa di future indagini alle quali affidare il compito di proseguire il cammino ora intrapreso.
L’azione di Art’Ambiente si propone come metodo di ricerca e di documentazione sistematica e approfondita per una sempre più efficace valorizzazione dell’ambiente in tutti i suoi aspetti.

www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali
www.mrsntorino.it
didattica.mrsn@regione.piemonte.it

mercoledì 16 marzo 2011

Immaginazione - Aspetti e momenti - Mostra di fotografia e pittura in visita al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino

Cogliere alcuni dei moltissimi valori artistici che un museo così ricco e vasto è in grado di esprimere è stato il compito del pittore Elio Vittonetto e del fotografo Simone Vittonetto.
La nobiltà dell'architettura e le collezioni sterminate hanno intimidito un po' i due visitatori.
Ma questi, il fotografo ed il pittore, sono stati subito messi a loro agio dal personale del museo.
La richiesta del pittore di poter disporre giornalmente di un animale tassidermizzato, per caratterizzare con questo l'ambiente da rappresentare, è stata accolta senza esitazioni. In tal modo lo scalone d'onore è stato immaginato dal pittore come “scalone del fagiano”, per la ripetuta presenza del volatile nei dipinti dedicati a quello scalone.
E così via. L'elefante Fritz in compagnia di orsi, due gazzelle, un airone cenerino, un bonobo e molti altri animali naturalizzati hanno contribuito a trasformare ambienti severi in luoghi curiosi.
La presenza in quei luoghi di “attori” di fatto inanimati, ha dato vitalità inaspettata alle immagini.
Diversamente dal pittore, il visitatore fotografo ha potuto fare di più e più velocemente. Il suo strumento di lavoro gli ha permesso di cogliere situazioni “rese” apparentemente fuggevoli. Per questo, da condizioni di casualità espressiva di animali naturalizzati in gruppo od isolati, l'esito dell'immagine ha suggerito titoli come Alterigia, Narciso, Nascondino, Precauzione, Trampolino...

La mostra, sarà inaugurata sabato 2 aprile e durerà sino al 15 maggio 2011. 

Il patrimonio industriale e la ricerca storica

La ricerca storica sul patrimonio industriale annovera molte iniziative in campo tecnico/scientifico.
L'associazione Art'Ambiente partecipa a questa ricerca servendosi dell'arte, adoperandosi, con criterio sistematico, nella costruzione di un  quadro esauriente del potenziale artistico degli ambienti industriali. Un lavoro pensato per porre in luce i valori artistici degli ambienti nel loro complesso, basato sull'analisi di singoli soggetti.
Art'Ambiente è consapevole di essere al cospetto di un patrimonio tutt'altro che spento, di luoghi che si interconnettono con il territorio che li ha generati ed in cui continuano ad intrecciarsi i percorsi dell'attualità.
Il suo lavoro non consiste nel riesumare e nel ricostituire vestigia di un'epoca conclusa, ma nel percepire e tradurre le sensazioni e le emozioni che il patrimonio industriale trasmette prima della sua transizione allo stato di reperto archeologico.
L'associazione sente che l'unico modo per cogliere tutto ciò è quello di immergersi instancabilmente nell'ambiente, per poterne rilevare ed assorbire anche i messaggi più sommessi.
Uno dei suoi compiti più impegnativi è quello di individuare, in vasti contesti di stimoli figurali, quelli che meglio si prestano a “simboleggiare” i caratteri distintivi di realtà complesse.
Assolvendo a questo compito, Art'Ambiente giunge, di fatto, a sviluppare la ricerca secondo una linea “narrativa”. In tal modo, anche se nata per rispondere principalmente a finalità artistiche, la ricerca viene ad assumere un significato storico.
In forza di ciò, l'associazione si trova a fare non solo arte, ma anche cronaca e, talvolta, a condurre azioni molto simili ad indagini investigative.
L'incalzare della deindustrializzazione e le conseguenti rapide trasformazioni dell'ambiente impongono all'associazione la necessità di attivarsi con urgenza e di eseguire le sue opere in tempi spesso molto ristretti.
Le ricerche. “Elio Vittonetto, Forme e colori della vecchia Torino industriale, 1999 Elede, Torino” e “Elio Vittonetto, Torino, forme e colori: Grandi Motori FIAT e Manifattura Tabacchi, 2003, Elede, Torino”, costituiscono esempi concreti dell'applicazione dei concetti elaborati da Art'Ambiente a sostegno della bivalenza, artistica e storica, della sua azione.
Nel caso di queste ricerche, il lavoro sul campo ha prodotto dei “cicli” pittorici di un centinaio di dipinti ad olio.
Ciascuna opera, eseguita dal vero, è stata dipinta per vivere grazie al valore della sua stessa essenza e qualità pittorica.
Ma ciascun dipinto è stato concepito anche come parte di un insieme organico creato per far vivere, attraverso un racconto per immagini, le storie di importanti manifestazioni dello straordinario patrimono dell'industria.


Link sito Michelin (illustrazioni di Elio Vittonetto): http://www.michelin.it/it-gruppo/michelin-in-italia.

giovedì 10 marzo 2011

Ambito Culturale e Propositi

L'azione culturale dell'Associazione
Condizioni materiali, sociali e culturali concorrono a formare la realtà che influisce sulla vita, l'attività e lo sviluppo dell'essere umano.
Solo l'insieme di quelle condizioni definisce correttamente l'entità ambiente. Di fatto, l'uso corrente del termine individua nell'ambiente una realtà, per così dire, semplificata, considerata essenzialmente come spazio fisico in cui si manifesta la vita degli esseri viventi.
L'ambiente che Art’Ambiente prende in considerazione per i suoi scopi è quello delineato nella completezza delle sue componenti e, su questa base, l'associazione si propone di sviluppare temi di ricerca, documentazione e creatività orientati verso gli aspetti artistici che l'ambiente è in grado di esprimere.
In tale scelta risiede in particolare la volontà di indagare l'ambiente per evidenziarne gli aspetti più vicini alla sfera della interiorità umana, osservandolo come "culla" formativa dell'essere umano e, quindi, non solo come sede di eventi o fatti funzionali alle ineludibili esigenze materiali dell'esistenza e dell'evasione.
L'ambiente è visto così anche come attore che interpreta il ruolo di testimone della vita dell'uomo nel cammino storico della sua evoluzione sociale, della sua crescita civile e culturale.
Per portare alla luce questa non sufficientemente nota attitudine dell'ambiente, Art’Ambiente si propone di usare i linguaggi universali dell'arte, i soli capaci di esprimere aspetti e di evocare atmosfere e sensazioni difficili da tradurre con linguaggi di matrice tecnica o scientifica.
Nella vasta gamma di attività e di iniziative rivolte alla tutela, alla conservazione fisica o della memoria storica dell'ambiente e dei beni che esso custodisce, Art’Ambiente è presente per avviare e sviluppare un ruolo di integrazione documentale, specificamente e sistematicamente dedicata alla valorizzazione degli aspetti artistici delle realtà ambientali, inserendo la sua azione fra quelle di ambito letterario/storico e urbanistico/architettonico.
Tutto ciò nella persuasione che la conoscenza dell'aspetto artistico di queste realtà, pur non costituendo elemento essenziale di documentazione, è tuttavia indispensabile alla definizione a tutto tondo di beni e scenari ambientali di speciale rilevanza storica, destinati per lo più a scomparire nel breve periodo per far luogo a fondali ambientali specchio di tempi nuovi.

Ambiente, riflesso della storia 
Un rapporto, quello fra arte e ambiente, che ha origini che si confondono con quelle dell'essere umano. L'uomo che prova interesse per quanto lo circonda, sente istintivamente il  desiderio di far partecipi i suoi simili delle emozioni da lui provate in particolari situazioni ambientali.
Quando l'uomo è favorito non solo da personali doti di sensibilità, ma è anche capace di esprimersi compiutamente con i linguaggi dell'arte, al desiderio di raccontare si assomma la necessità di fissare nella loro integrità e profondità le emozioni provate.
Grandiosità od intimità, monumentalità od umiltà ambientali costituiscono fonte inesauribile di interpretazioni artistiche.
Ogni ambiente ha cose da dire a chi è in grado di captarne anche i messaggi più sommessi.
Ma questo quadro di straordinarie potenzialità espressive e, spesso, poetiche, è in grande misura eco e riflesso del periodo storico di cui l'ambiente è testimone/attore.
Da questa considerazione nasce la ragion d'essere di Art’Ambiente ed il compito che l'associazione si è assegnato.
La valorizzazione degli aspetti artistici delle realtà ambientali significa, di fatto, comporre il mosaico di quanto potrebbe essere definito "poetica ambientale" di un determinato periodo storico.
Ciascuna tessera del mosaico, nella specificità del suo linguaggio e del suo soggetto, concorre alla composizione come frammento di una realtà complessa.
Saggi storico/letterari, composizioni poetiche, paesaggi urbani rurali o industriali, interni di luoghi di lavoro o di abitazioni e quant'altro possa apportare elementi utili e significativi di conoscenza è eletto a tassello della costruzione.
Molti tasselli sono già disponibili. Altri mancano. Nel primo caso l'azione di Art’Ambiente si sviluppa attraverso operazioni di ricerca, analisi, raccolta e/o catalogazione.
Nel secondo caso Art’Ambiente promuove e sostiene iniziative atte a colmare i vuoti. L'ambiente a cui l'associazione rivolge la sua attenzione è quello che è andato formandosi durante il periodo della industrializzazione ottocentesca con le sue estensioni nel XX secolo.

L'ambiente negli anni postindustriali
Le grandi trasformazioni
Nel corso della seconda metà del XX secolo, modifiche ambientali, eccezionali per estensione ed importanza, hanno interessato in varia misura grandi aree urbane, centri minori ed un gran numero di località rurali.
Gran parte di queste modifiche risale alla ricostruzione post-bellica. Altre trasformazioni ambientali hanno fatto poi seguito a queste ultime, come conseguenza di integrazioni o di sviluppo dell'esistente.
In questi ultimissimi decenni sono state avviate, o si stanno creando le premesse di modifiche ambientali rivoluzionarie, al confronto con le realizzazioni del passato.
Quanto sta avvenendo, se in parte costituisce risposta ad una crescente domanda di miglioramento della qualità della vita, in parte è anche conseguenza della necessità di riorganizzazione degli insediamenti umani e, fra questi, quelli produttivi in particolare.
Sfuggevole per complessità e dimensione, la globalizzazione planetaria dei problemi esistenziali, comporta infatti generali quanto rapidi ed impietosi cambiamenti.
Gli strumenti urbanistici di recente adozione tengono conto, in buona misura, di tutto questo e, in molti casi, sono già in corso opere di trasformazione di eccezionale portata, vuoi per indirizzi innovativi, vuoi per estensione territoriale.

Urgenza del futuro e documentazione del passato
Pur se con grande fatica e non poche difficoltà, si assumono in questi anni provvedimenti tendenti a dar risposta alle urgenze che l'epoca post-industriale impone.
In seguito alla brusca presa di coscienza di un sommovimento globale che ha visto sottovalutati, come spesso accade, i suoi segni premonitori, le contromisure si sono orientate realisticamente verso interventi governati da logiche di urgenza e concretezza, se non proprio dall'istinto di sopravvivenza.
E' comprensibile, forse inevitabile, che in situazioni di emergenza, quando si deve far posto al nuovo, i criteri di valutazione delle cose degne di essere salvate non siano condizionati da indulgenze o sentimentalismi.
Anche per l'ambiente, la rivoluzione post-industriale, con il suo carico di emergenze, ha posto e pone problemi di salvamento.
In molti casi, questi problemi non si sono posti. Sono stati semplicemente ignorati.
In altre situazioni, certamente le più numerose, l'esame c'è stato e ha prodotto le valutazioni necessarie a stabilire l'opportunità o meno di salvamento parziale o totale del bene ambientale o della conservazione della sola sua memoria.
Il riconoscimento, fortunatamente sempre più diffuso, del valore inestimabile dell'ambiente sia nelle sue condizioni naturali, sia nelle forme assegnategli dall'uomo, ha fatto sì che sempre più frequenti siano gli interventi di salvaguardia, di bonifica, di conservazione o di semplice documentazione dell'esistente.
L'ambiente degli agglomerati urbani, in particolare, da quelli più piccoli a quelli di dimensioni metropolitane, è destinato a diventare oggetto di sempre maggiori attenzioni.
Se tutto ciò è decisamente positivo, e cautele e riguardi vengono ormai prestati normalmente ai centri storici delle città o ad altri beni di valore accertato ed ormai consolidato, non tutto si sta facendo per ambienti a torto ritenuti marginali, che occupano spazi di indiscutibile valore nella nostra storia più recente.

Le aree industriali dismesse o in via di dismissione
Quanto ora premesso, si riferisce alle aree storicamente industrializzate od a casi di egual importanza storico/ambientale pur nella modestia della loro dimensione fisica, delle quali è prevista o prevedibile l'imminenza della demolizione o della trasformazione.
Per questi ambienti, non vi sono dubbi che debba valere lo stesso rispetto concettuale e, ancorché certamente non per tutto, lo stesso "riguardo" materiale in tema di conservazione riservato ai beni iscritti fra quelli di ormai accertato valore ambientale.
Questo principio non vuole negare l'esistenza di un grande interesse per le testimonianze di cultura industriale.
Molto, e di grande interesse culturale e scientifico, si è fatto o è in corso di realizzazione, per conservare materialmente ciò che è degno di essere conservato o, almeno, per averne in futuro memoria documentale.
Rilievi fotografici, topografici ed architettonici potranno restituire, a chi vorrà conoscerle, forme di dimensioni precise dei luoghi e delle cose.
La necessaria ed opportuna "asetticità" e precisione degli strumenti di rilievo e delle elaborazioni di restituzione consentono, volendo, la pressoché perfetta ricostruzione di beni ambientali perduti.

Le misure non bastano
Tutto ciò è assolutamente utile e necessario. Ma forse non basta.
Ad aiutare l'uomo nella ricerca di una comprensione profonda, a tutto tondo, delle cose e degli avvenimenti, a far sì che la conoscenza del mondo non si riduca ad un sia pur serio, ma arido nozionismo, occorre che la visione delle cose e degli avvenimenti sia anche quella fornita dall'arte. Ancorché non asettica. Sembra impossibile, infatti, poter dire di conoscere il '700 o l'800 senza avere mai ascoltato Mozart o Beethoven.
E' più facile capire cosa può essere stato l'8 settembre del '43, avendo visto "Tutti a casa" di" Comencini.
Due soli esempi. Ma forse bastano a significare che il ruolo dell'arte nella conoscenza delle cose è quello di fornire una definizione costruita con l'anima, per completare quella definita con rigore tecnico o scientifico.
L'arte inizia ad esercitare la sua funzione dove si esaurisce quella di altre forme di comunicazione.
Nel caso degli ambienti di lavoro, l'interiorità di luoghi vissuti a lungo, talvolta sofferti da intere generazioni di lavoratori, quell'indefinibile sensazione fra malinconia e sgomento che si prova nello scoprirli, ormai abbandonati, non può essere trasmessa e tramandata se non usando l'unico linguaggio possedente caratteristiche di universalità, quello dell'arte.
Senza difficoltà di comprensione e senza cercare le esattezze metriche proprie di altri scopi, con questo linguaggio si vogliono trasmettere le sensazioni che nascono dalla partecipazione emotiva e dallo spirito di immedesimazione di un simbolico ultimo visitatore di ambienti che appartengono alla storia di tutti.

Le "culle ambientali" ed il loro paesaggio
Il naturale, lento processo di sedimentazione delle esperienze di vita, delle tradizioni e di tutto ciò che ha aiutato in passato la formazione nell'individuo del senso di appartenenza alla città, alla comunità rionale o di fabbrica è sempre più minato dalla azione disgregatrice di bruschi cambiamenti nella organizzazione della società.
Grandi aree industriali, ma anche insediamenti manufatturieri di minor estensione fortemente collegati con il loro intorno urbano, hanno svolto di fatto funzioni di vere e proprie "culle ambientali", dove la crescita e la formazione dell'uomo avveniva in piccoli mondi accomunati fondamentalmente dagli stessi bisogni e dalle stesse attese.
Ciò che resta fisicamente di questi luoghi carichi di storie, è un patrimonio di immagini che, ancora in tempi recenti, ha svolto inconsapevolmente funzioni di fondale scenografico per la vita della comunità locale.
Molti di questi luoghi saranno domani irriconoscibili anche da chi li frequentava ancora solo ieri.
Nella imminenza di una loro prevedibile scomparsa o di loro profonde modifiche, questi luoghi, che in molti casi attendono ancora di essere svelati, chiedono di essere ricordati nei loro valori artistici.

Il paesaggio dell'industria
La rapidità che contraddistingue l'attuale ritmo di evoluzione fa presagire che molti ambienti industriali verranno cancellati o conservati solo in parte, magari con reinterpretazioni che comporteranno, in molti casi, alterazioni alla genuina singolarità della loro connotazione originaria.
A fronte della certezza di imminenti sconvolgimenti ambientali in quelle aree, si constata che, di quei luoghi, relativamente scarsa è la documentazione artistica disponibile, utile peraltro a mantenere vivo in futuro, anche e proprio in questa forma, il ricordo di un ambiente che rappresenta espressione emblematica di un periodo storico altamente significativo.
Sarà per la relativa esiguità delle radici storiche dell'era industriale, per le ragioni utilitaristiche che hanno determinato l'origine e lo sviluppo dell'industria, per il ceppo culturale di appartenenza umanisticamente non aristocratico, per il diffuso e preconcetto rifiuto di fondo per ciò che in qualche modo rammenta il lavoro.
Tutto sta che, mentre il patrimonio iconografico dedicato tradizionalmente al pittoresco dei paesaggi naturali, degli ambienti rurali ed urbani e di nobili architetture, è vasto ed esauriente e consente di rivedere in chiave artistica ambienti dell'oggi, di ieri e del passato, nel caso del mondo recente e pressoché concluso dell'industria di origini ottocentesche, l'iconografia disponibile è certamente non così ricca.
Eppure, oltre l'esigenza di intervenire urgentemente, considerate la precarietà delle testimonianze sopravvissute e la necessità di colmare vuoti di documentazione, sussiste una opportunità tutta artistica a consigliare lo sviluppo della ricerca nell'ambito del paesaggio industriale.
Questa tematica, come è noto a chi l'ha frequentata e la frequenta, riserva sorprese notevoli, proponendosi all'indagine artistica con insospettabili occasioni di novità formali e strutturali e un mondo di atmosfere e sensazioni "inedite", tutte da scandagliare; scoprendo poi che le caratteristiche specifiche dell'ambiente, pur suscitando forti emozioni, aiutano a non scivolare, come è stato detto, nella melassa della nostalgia.
Questo sentimento nasce frequentemente ed irresistibile in quei luoghi, ma depurato da malinconie superficiali: la severità dei silenzi, lo sgomento dell'abbandono non lo consentono.
Il paesaggio dei luoghi dell'industria costituisce un terreno di ricerca artistica che può produrre utilità documentali e costituire occasione concreta di riproposizione attualizzata della paesaggistica.
Questa forma di espressione artistica non può che trarre vantaggi aprendosi ad una soggettistica pressoché inedita possedente potenzialità di ispirazione figurale in gran parte non ancora sondate.

Ricerca Sistematica 
Art’Ambiente intraprende le sue iniziative nella direzione definita dagli scopi statutari, sviluppandole secondo valutazioni di merito e scelte di priorità.
Tuttavia, per garantire quanto maggiore utilità ai risultati del suo operato, Art’Ambiente si apre ad ogni apporto orientato alla definizione concertata di temi da sviluppare o ad ogni collaborazione ad iniziative in cui l'associazione possa riconoscersi.
Art’Ambiente si propone di perseguire i suoi scopi sistematizzando le attività di ricerca e di documentazione secondo indirizzi rispondenti alla accertata opportunità o necessità di risposta a temi nuovi o da approfondire.

I progetti d'ambiente
Le ragioni che fanno dell'ambiente uno dei beni più preziosi dell'umanità sono innumerevoli, come non quantificabili sono i provvedimenti o le azioni da condursi per conservarlo o migliorarlo.
Art’Ambiente, nella modestia delle sue risorse, partecipa a tutto questo, contribuendo alla conservazione della memoria storica dell'ambiente e disponendosi a collaborare a studi e progetti di interventi modificatori dell'ambiente medesimo.
La scelta di operare in questi due campi, pone in evidenza un particolare aspetto dell'indirizzo culturale dell'associazione.
Se importante infatti può essere la conservazione della memoria storica dell'ambiente, altrettanto importante è poter partecipare all'attualità di operazioni di cambiamento degli assetti o dell'estetica ambientali, con l'apporto di specifiche e concrete esperienze maturate in ambito progettuale.
Art’Ambiente considera essenziale il contributo dell'arte nella progettazione dell'ambiente.
Ragioni tecniche funzionali economiche od altre possono tener conto in varia misura delle componenti artistiche influenti sui progetti d'ambiente. Certo è che di aspetti artistici si deve discutere nel corso di elaborazione dei progetti. In tal modo, se non evitabile, è almeno limitabile il rischio di "sorprese" negative ad interventi ormai realizzati. I brutti paesaggi artificiali sono evitabili!

martedì 8 marzo 2011

Dipingere a Torino Dora

Archeologia industriale o qualcosa di più?
Sensazioni di un artista che ha "fermato" una serie di immagini del vecchio stabilimento.

L'evoluzione rapidissima delle attività industriali degli ultimi decenni ed i paralleli effetti della globalizzazione dell'economia hanno decretato la fine di un'epoca ed il conseguente avvio del periodo post-industriale che stiamo ora vivendo.
Forse è ancora presto per esprimere considerazioni ed effettuare analisi e bilanci completi e definitivi sull'età dell'industrializzazione tradizionale, quella non ancora "ibridata" con l'elettronica e l'informatica.
Ma è certamente urgente raccogliere sin d'ora ogni elemento che si ritenga utile alla conservazione, nel tempo, della memoria di luoghi e cose testimoni silenziosi di una grandiosa avventura umana. O, quasi, di un moderno sogno collettivo, trasformato in realtà da una umanità creativa e laboriosa, fiduciosa in un avvenire della cui costruzione si sentiva intimamente partecipe.
Ed è osservando il fenomeno industriale secondo la prospettiva della creatività, fondamento dell'arte, che si possono porre in luce aspetti dell'industria solitamente trascurati o osservati con superficialità.
Infatti, si riconosce talvolta che l'industria, la fabbrica, i loro prodotti, nelle loro manifestazioni e realizzazioni migliori, possono assumere il rango di vere opere d'arte collettive.
Opere d'arte corali e dinamiche, costruite e conservate vitali, costantemente rinnovate, con il concorso delle capacità e della creatività del singolo, consapevole della stretta interdipendenza fra i diversi ruoli aziendali ed il suo.
Ora, in molti casi, a preambolo di demolizione certa o di probabile profonda trasformazione, i luoghi di quella industria sono abbandonati o in procinto di esserlo.
In quegli ambienti, l'avvicendamento delle generazioni si è interrotto.
Resta ancora, talvolta, la testimonianza severa malinconica o anche sorprendente, per fascino singolare, di edifici isolati od agglomerati a formare delle quasi città.
Così, al pensiero del vissuto di quei luoghi, nasce la necessità di dedicare a tutto questo un segno di attenzione.

Ciò è stato fatto anche nel caso dello stabilimento Michelin di Torino Dora, del quale si sono fermati pittoricamente alcuni aspetti, considerati significativi per valore artistico, storico od ambientale.
Il luogo, già intuito nella sua complessa vastità negli anni in cui in via Livorno si rovesciavano ancora le grevi fumate rossastre delle vicine Ferriere, si è finalmente svelato a chi ne ha varcato ora i limiti con gli strumenti del pittore.
Sebbene ormai svuotati, ma tuttora avviluppati da tubazioni e sovrastati da rugginosi tralicci e passerelle , gli edifici continuano a trasmettere nella loro grandiosità complessa l'eco di una lontana ed intensa attività.

Toponimi della rete stradale aziendale - Piazza Giaveno, via Chivasso, via Trana, via Venaria, via Ischia... -e l'autarchica segnaletica della viabilità, danno la sensazione di un mondo a sè, quasi di minuscola ed orgogliosa repubblica autonoma del lavoro, rude e severa; ma anche varia e fantastica, nel groviglio degli anni di nascita dei fabbricati e delle loro tipologie.
Altera e rigida una ciminiera ostenta il suo isolamento, una torre pacifica ed immensa sorprende con le sue interiora scandite da legni verdi di muschio, scale in cemento aeree ed imprevedibili si avvitano come eliche, navate interminabili ritmate da pilastri senza numero sgomentano con la vastità del loro deserto...
I silenzi dell'abbandono amplificano i rumori del mondo attivo "extra-murale" e consentono di percepire il fruscio liquido della Dora.
Un piccolo mondo a sè con profonde radici nella città ospite, cresciuta con lui e, un po', anche per lui.
Un'area torinese mista di residenza ed attività produttive di valore storico, emblematica "culla ambientale" di una umanità che è bello ricordare seria e laboriosa, anche perchè sorretta e guidata da un forte senso di appartenenza alla comunità locale.

I dipinti eseguiti nello stabilimento Torino Dora sono stati realizzati con l'intento di valorizzare nei suoi aspetti artistici uno scenario di speciale rilevanza storica, umana ed ambientale e per contribuire così a conservarne memoria.

Elio Vittonetto
Orizzonti Michelin, luglio 1998

Guida Michelin: Immagini di Elio Vittonetto

ART'AMBIENTE - Comunicazione e linguaggio. La visione artistica del patrimonio industriale.

Valorizzare e far conoscere il patrimonio storico industriale significa operare a vantaggio di una comprensione sempre più ampia e completa di un'epoca particolarmente rilevante per i suoi riflessi sulla attualità.
Il patrimonio industriale è una realtà composita che esprime valori in parte connessi alla sua materialità tecnica ed economica ed in parte legati all'umanità che lo ha vissuto.
Nelle ricerche storiche, volendo conseguire una descrizione a tutto tondo di questo patrimonio, entrambi gli aspetti scientifico ed umanistico debbono essere presenti.
Nella comunicazione, il messaggio di natura tecnico/scientifica non sempre è comprensibile ed efficace come quello di natura artistica.
Per questo, l'azione dell'associazione è condotta con il linguaggio dell'arte che, meglio di ogni altro, si presta ad una comprensione senza barriere.
La documentazione di ART'AMBIENTE non si rivolge solo agli addetti ai lavori, ma a tutti, anche a coloro, quindi, che hanno vissuto nella quotidianità dell'esistenza la realtà ambientale oggetto di ricerca.
L'associazione si propone di valorizzare luoghi e cose apparentemente "poveri", talvolta aspri, perché sovrastati dalla materialità del loro aspetto e delle loro funzioni.
ART'AMBIENTE interviene in quei luoghi perché le atmosfere e le sensazioni fortemente connesse ai valori esistenziali che quegli ambienti esprimono, non sono interpretabili e, tanto meno, trasmissibili, se non con il linguaggio dell'arte.

Il metodo LOSA'NTEMI per l'ambiente.


Il libro LOSA'NTEMI è stato pensato per diffondere gli esiti di una sperimentazione artistica e divulgare il metodo che ne è derivato.
Per sondare le potenzialità espressive e comunicative del metodo, sono state impiegate riproduzioni fotografiche di dipinti e fotografie.
Dipinti eseguiti dall'autore di quest'opera e fotografie di ambiente museale, ma non solo,  ispirate dalla ricerca artistica.
Dipinti e fotografie dedicate ad ambienti i più vari, opere eseguite secondo le finalità di Art'Ambiente dai soci operativi dell'associazione medesima.
L'arte è sicuramente un mezzo efficace per valorizzare l'ambiente, nelle sue apparenze superficiali certamente, ma anche, e forse ancor di più, indagandone gli aspetti più nascosti e immateriali.
Dalle riproduzioni fotografiche di dipinti e dalle fotografie scelte per la sperimentazione, sono state estratte tessere-modulo per collage.
Proprio l'ispirazione figurale stimolata da quei frammenti modulari, ha prodotto esiti che manifestano inattesi aspetti innovativi.
Il potenziale comunicativo di dipinti e fotografie, spesso  si esaurisce in loro stessi.
Con l'uso di estratti modulari ricavati dalle riproduzioni fotografiche di  dipinti e fotografie, quel potenziale viene a rigenerarsi.
In particolare, dipinti noti e scontati vengono così a riproporsi rinnovati attraverso la sottolineatura ripetitiva di loro dettagli costitutivi.
Il primo passo verso il rinnovamento delle opere originali si compie con la scelta dei frammenti modulari da estrarre dalle riproduzioni di quelle opere.
Questo fa sì che i collage realizzati con quei frammenti, vengano a comporsi secondo una “interpretazione” dei dipinti e delle fotografie diversa da quella suggerita dalla loro completezza iconografica ispirata in origine.
E queste “interpretazioni” possono essere molteplici, come conseguenza delle “letture” personalizzate delle opere originali che si ha voglia di fare.
Questo aspetto, che può assumersi come una delle proprietà fondamentali del metodo, si integra con le altre proprietà che derivano sia dall'uso aggregato delle tessere-modulo, sia dall'uso ripetitivo di queste o di quelle singole.
Art'Ambiente ritiene pertanto che i collage realizzati secondo le modalità illustrate in queste pagine,  rispondono ai fini divulgativi dell'Associazione.
Infatti, i collage così costruiti diventano strumenti moltiplicatori e rinnovatori di immagini in termini di efficacia comunicativa, per effetto di un linguaggio in sintonia con modi di sentire  sviluppati dalla ricerca artistica del nostro tempo.