Cogliere alcuni dei moltissimi valori artistici che un museo così ricco e vasto è in grado di esprimere è stato il compito del pittore Elio Vittonetto e del fotografo Simone Vittonetto.
La nobiltà dell'architettura e le collezioni sterminate hanno intimidito un po' i due visitatori.
Ma questi, il fotografo ed il pittore, sono stati subito messi a loro agio dal personale del museo.
La richiesta del pittore di poter disporre giornalmente di un animale tassidermizzato, per caratterizzare con questo l'ambiente da rappresentare, è stata accolta senza esitazioni. In tal modo lo scalone d'onore è stato immaginato dal pittore come “scalone del fagiano”, per la ripetuta presenza del volatile nei dipinti dedicati a quello scalone.
E così via. L'elefante Fritz in compagnia di orsi, due gazzelle, un airone cenerino, un bonobo e molti altri animali naturalizzati hanno contribuito a trasformare ambienti severi in luoghi curiosi.
La presenza in quei luoghi di “attori” di fatto inanimati, ha dato vitalità inaspettata alle immagini.
Diversamente dal pittore, il visitatore fotografo ha potuto fare di più e più velocemente. Il suo strumento di lavoro gli ha permesso di cogliere situazioni “rese” apparentemente fuggevoli. Per questo, da condizioni di casualità espressiva di animali naturalizzati in gruppo od isolati, l'esito dell'immagine ha suggerito titoli come Alterigia, Narciso, Nascondino, Precauzione, Trampolino...
La mostra, sarà inaugurata sabato 2 aprile e durerà sino al 15 maggio 2011.